E’ stato pubblicato il bando che prevede un contributo a fondo perduto (fino al 70%) a favore degli agricoltori che realizzano nuovi impianti olivicoli o ammodernano quelli esistenti.
Si precisa che per la presentazione delle domande dei contributi è necessario attendere il provvedimento dell’Agea. La circolare arriverà entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto dell’8 gennaio 2022, dunque entro il 7 febbraio prossimo.
Al fine di valutare la partecipazione al bando, ho ritenuto opportuno preparare la seguente descrizione sintetica.
Ambito di applicazione e risorse
Le risorse sono così ripartite:
a. 10 milioni di euro per il sostegno di investimenti in nuovi impianti
b. 20 milioni di euro per il sostegno di investimenti nell’ammodernamento di impianti esistenti
In caso di residui, le risorse vengono allocate automaticamente sulla misura con maggiore richiesta.
Beneficiari
I produttori olivicoli associati ad organizzazioni di produttori riconosciute che, al momento della presentazione della domanda di cui all’art. 3, risultano in possesso di fascicolo aziendale attivo inserito nel SIAN e le cui superfici agricole siano contenute all’interno del medesimo fascicolo aziendale.
Contributo ammissibile
A seguito dell’istruttoria delle domande e della relativa documentazione, AGEA, con risorse proprie e senza ulteriori oneri per la finanza pubblica provvede a giudicare quelle ritenute ammissibili, stabilisce una graduatoria sulla base della superficie interessata dagli investimenti proposti da ciascun beneficiario, dando priorità agli investimenti nelle aree svantaggiate di cui all’art. 1 e con maggior superficie e calcola, per ciascuna richiesta giudicata ammissibile, il relativo contributo riconoscibile fino a esaurimento delle risorse. Ulteriori priorità vengono assegnate agli impianti a partire da 389 piante/ha e con conduzione in irriguo. Il contributo riconoscibile per ciascuna domanda è calcolato nella misura massima del 70 percento del massimale di spesa come risultante dagli allegati al presente decreto. Il massimo di aiuti concedibili è quantificato in complessivi euro 25.000 per impresa.
INVESTIMENTI IN NUOVI IMPIANTI
Sono ammissibili al contributo, gli investimenti in nuovi impianti che rispettano tutte le seguenti condizioni e criteri oggettivi:
1) Superficie minima interessata pari a 2 ha;
– 2) Utilizzo esclusivamente di cultivar italiane, storiche/autoctone, appartenenti all’elenco delle cultivar della biodiversità nazionale da piante auto radicate o innestate (di età non inferiore ai diciotto mesi) di cui all’allegato 1 del decreto ministeriale n. 7521 del 4 marzo 2016 recante «Attuazione del registro nazionale delle varietà delle piante da frutto» e successive modificazioni ed integrazioni (uno specifico elenco delle cultivar italiane autoctone sarà predisposto dal Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca e dell’ippica);
3) Adozione di sistemi di agricoltura di precisione (DSS) con sensori di campo. Nell’ambito di tale misura, sono ammesse a contributo le spese per impianto di nuovi oliveti, sostenute per le seguenti tipologie di operazione: IMPIANTO BASE 1) Lavorazioni preparatorie, 2) Concimazioni di fondo, 3) Squadratura e picchettamento, 4) Acquisto piantine, 5) Messa a dimora, 6) Tutori. COSTI AGGIUNTIVI 1) Scasso, 2) Shelter, 3) Impianto irriguo a goccia (materiali e manodopera), 4) Impianto di sostegno dedicato (materiali e manodopera).
INVESTIMENTI IN AMMODERNAMENTO
Sono ammissibili al contributo, gli investimenti in ammodernamento di impianti esistenti che rispettano tutte le seguenti condizioni e criteri oggettivi:
1) Superficie minima interessata pari a 2 ha;
2) Utilizzo esclusivamente di cultivar italiane, storiche/autoctone, appartenenti all’elenco delle cultivar della biodiversità nazionale da piante auto radicate o innestate (di età non inferiore ai diciotto mesi) di cui all’allegato 1 del decreto ministeriale n. 7521 del 4 marzo 2016 recante «Attuazione del registro nazionale delle varietà delle piante da frutto» e successive modificazioni ed integrazioni (uno specifico elenco delle cultivar italiane autoctone sarà predisposto dal Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, della pesca e dell’ippica);
3) Età degli olivi pari o superiore a 40 anni;
4) Adozione di sistemi di agricoltura di precisione (DSS) con sensori di campo. Nell’ambito di tale misura, sono ammesse a contributo le spese sostenute per le seguenti tipologie di operazione: 1) Infittimento oliveti esistenti, 2) Reimpianto oliveti esistenti/riconversione varietale, 3) Interventi di potatura straordinaria finalizzate al recupero produttivo degli oliveti, ivi compresa quella di riforma, 4) Realizzazione impianto irriguo a goccia.