Il ritmo attuale delle vaccinazioni anticovid rischia di pregiudicare per il secondo anno consecutivo la stagione turistica in Sicilia. Dopo essere stata messa in ginocchio, la più importante delle nostre industrie potrebbe definitivamente chiudere se la pandemia sarà ancora tra noi e se la campagna vaccinale non avrà una decisa accelerazione.

Un modo per alleviare la sofferenza del settore turistico (indotto compreso) c’è, ed è quello che nei giorni scorsi hanno lanciato in Grecia, terra dove sorgono una miriade di isole nelle quali si vive soprattutto di turismo: una campagna di vaccinazione per tutti i residenti allo scopo di creare aree sicure entro la prossima estate, quando arriveranno i vacanzieri.

In Sicilia a lanciare si può lanciare un progetto analogo a quello che si sta facendo in Grecia. Gli imprenditori del settore sono seriamente preoccupati e invocano l’aiuto delle Istituzioni, che non sia limitato ai piccoli ristori.

Nel premettere che mi auguro vivamente in un’accelerazione delle campagne di immunizzazione, chiederò immediatamente al governo regionale di valutare la possibilità di programmare una campagna vaccinale nelle isole minori della Sicilia, quei luoghi noti in tutto il mondo come mete turistiche di eccellenza, siti dove l’economia è tutta improntata sul turismo. Il numero di persone residenti in queste isole è tale che a mio parere non provocherebbe criticità al programma prioritario di vaccinazione in atto in questo momento in Sicilia.

In molte di queste isole il coronavirus non è stato particolarmente aggressivo, se si riuscisse in modo prioritario ad immunizzare tutti i residenti nelle prossime settimane, avremmo aree sicure entro l’estate. L’etichetta di “Isola Covid free” avrebbe in questo modo maggiore appeal sui turisti che intendono programmare la loro vacanza in Sicilia. Il governo regionale ha l’obbligo politico e morale di ascoltare le richieste di aiuto che arrivano dai settori produttivi, trovare delle soluzioni e valutare l’applicabilità delle proposte.