Finalmente una buona domenica. Questa domenica, infatti, ha un sapore diverso da tutte le altre. È una buona domenica carica di speranza che – questo metterà tutti d’accordo – è difficile di questi tempi.
Quello che stiamo vivendo è, senza dubbio, il più buio dei periodi che dalla fine del secondo conflitto mondiale, hanno attraversato il pianeta. La difficoltà di pianificare, la diffusa sfiducia nel domani e la sensazione di navigare a vista rendono tutti noi più fragili, vulnerabili alla variabilità del domani.
In questo scenario fluido, in cui tentiamo di trovare una direzione, aggrappandoci a famiglie, amore, lavoro, politica, poche certezze ci sono accanto e a queste bisogna far riferimento. C’è, prima di tutto la certezza della scienza. Quella scienza che ha il volto di medici, infermieri, ricercatori, farmacisti che senza sosta hanno lavorato e lavorano quotidianamente per la sicurezza di ciascuno di noi.
La scienza ha il viso della giovane dottoressa con il volto segnato dalla mascherina e dei medici che hanno gioito alla guarigione da covid dell’ultra novantenne, qualche settimana fa. Non di discute sulla scienza.
Non ci sono opinioni che non siano quelle degli addetti ai lavori che, tra ipotesi, tesi, esperimenti e smentite costruiscono il progresso scientifico. È del progresso scientifico che dobbiamo fidarci, con speranza e rispetto. Questa domenica è diverse da quelle che da marzo viviamo.
È la speranza sospesa, nella prossima sarà più concreta, magari dentro una fialetta e con un piccolo ago in testa. È una speranza frutto di mesi forsennati di studio, di scoperte epocali e rivoluzionarie: Domani è il giorno del vaccino, unica vera risposta alla tragedia della pandemia.
L’abnegazione degli scienziati, i sacrifici di medici e ricercatori, potrebbero essere vanificati dalla nostra superficialità: la campagna di vaccinazione deve essere rapida e condivisa; dobbiamo sottoporci al vaccino con senso di responsabilità e fiducia. A breve sarà anche l’inizio di un nuovo anno, ma io ho deciso cosa attendere con ansia e per cosa fare il mio countdown… Parto da “meno 7”, perché il 27 dicembre, il Vday, sarà per tutti noi un nuovo inizio e voglio essere felice