La guerra è morte, dolore, pianti, povertà. È perdita della speranza e del futuro, impoverimento, arretratezza e indebolimento. Ed è estremamente più brutta di quella che si vede nei film.

Ho passato molto tempo in questa settimana ad ascoltare notiziari e TG in cui si dibatteva di macropolitica, equilibri mondiali, strategie belliche, spie e servizi segreti. Ho cercato di capire, di farmi un’opinione sul pericolo imminente di un nuovo conflitto mondiale, che sia insidioso quanto il primo, doloroso quanto il secondo e di gran lunga più pericoloso di entrambi dato il “progresso” tecnologico degli ultimi decenni.

Con quale coraggio, politologi e potenti del mondo, riescono ancora a parlare  di guerre, riescono persino ad innescarle, con tutte le conseguenze in termini di perdite di uomini, donne e risorse.

Della storia siamo solo bravi a riempirci la bocca nei salotti imbellettati, quegli stessi salotti in cui si continua a giocare a risiko sulla pelle della povera gente. Poteva essere un anno migliore il 2020: quello in cui sud e nord avrebbero finalmente trovato un equilibrio, quello in cui il lavoro sarebbe stato per tutti… Invece è solo un altro anno in cui i potenti sparano missili e si abbattono per sbaglio aerei civili.

Ora, caro 2020, siamo solo all’12 gennaio, vedi di migliorare… Tanto!