Goethe scriveva che: ” L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita.”

Una dichiarazione all’amore, quella del grande poeta tedesco, che ha attraversato i secoli, per arrivare fino a noi, ma che sembra essere stata scolpita e resa immutabile dalla grandezza della sua penna e del suo genio.
Un viaggio, quello di Goethe, nell’incanto e nella bellezza disarmante delle nostre città, dei resti delle nostre antichità, nello splendore delle nostre coste e delle nostre campagne; un viaggio che è stato seguito da tanti altri protagonisti della storia, fari di cultura e genio durante i secoli e che oggi vede come protagonisti gli stilisti e creatori di moda Dolce & Gabbana Capaci di proiettare ancora una volta l’immagine migliore della nostra terra su un proscenio internazionale e rinnovare idealmente il vincolo d’amore che lega la Sicilia al resto del mondo.

Questa volta, la scelta dei due protagonisti del jet set internazionale è caduta su tre territori, tre luoghi che metaforicamente rappresentano il cuore vivo e pulsante della storia e della bellezza più antica di questa nostra terra.

Agrigento, sorta sui resti della antica e gloriosa Akragas la capitale della Magna Grecia, un luogo dell’incanto reso imperituro dalla sconvolgente bellezza della Valle dei templi.

Palma di Montechiaro, città del Gattopardo, simbolo di nobiltà e di eleganza, che nemmeno l’impietoso incedere del tempo e la violenza dell’intervento umano nel corso dei secoli ha saputo cancellare, con la sua cattedrale, con il suo palazzo nobiliare e con i suoi vicoli, che sembrano essersi arrestati ad un tempo nel quale questo paese esprimeva il massimo della sua grandezza culturale.

Infine Sciacca, l’autentica locomotiva dello sviluppo turistico della Sicilia occidentale, un luogo dove mare e campagna, storia e archeologia, bellezze monumentali e natura sembrano fondersi in un unicum irripetibile.
Ai due stilisti va detto grazie, perché hanno dato la possibilità alle nostre comunità di dimostrare ancora una volta tutta la bellezza dei nostri luoghi e tutto il calore della nostra accoglienza.
Hanno dato modo alla migliore Sicilia di mostrare la sua stoffa, di prendere consapevolezza della sua altera bellezza e sconfinata mutevolezza.
Ma anche loro, da siciliani prima andati via e poi tornati con il cuore innamorato, devono dirci Grazie, perché hanno avuto la possibilità di ripercorrere un viaggio fatto di bellezza, di accoglienza e di amore… sentimenti e sensazioni che solo la nostra Sicilia e la nostra terra di Agrigento possono regalare al mondo.

Ma se fosse solo bellezza e luce la Sicilia sarebbe un paradiso e così, ahimè, non è. Non tutte le lucine che brillano sono perle e pietre preziose, nè gli spari in cielo, giochi d’artificio. Una certezza, però, ha attraversato tutti i tempi: se solo riuscissimo, anche se per poche ora al giorno, a comportarci come Agrigento, Palma e Sciacca in questi giorni per le passerelle d’alta moda, se riuscissimo a trovare sempre l’entusiasmo di fare, se solo riuscissimo ad esprimere l’amore viscerale che nutriamo per la nostra terra, per i suoi vicoli e le sue barche, le sue lucine soffuse e i suoi strilli, all’alba, in ogni porto, allora, saremmo davvero migliori, i migliori forse.