Non riesco davvero più a capacitarmi di come questo governo nazionale possa continuare a perseguire la logica delle trivellazioni nonostante tantissimi cittadini, in più occasioni, abbiano palesemente manifestato la loro piena contrarietà a perforare il nostro Mare. Sto esercitando tutte le prerogative da parlamentare per provare ad oppormi a questo scempio ambientale che il governo del cambiaNULLA continua stoltamente a portare avanti. Ho presentato interrogazioni, interpellanze, mozioni per manifestare la determinata contrarietà a perforare il canale di Sicilia (QUI E QUI) . Ma loro, Luigi Di Maio al MISE e il ministro Costa all’ambiente, si fanno sordi alle istanze rappresentate dai territori e, purtroppo, solo alcuni casi siamo riusciti a rallentare l’iter autorizzativo alle esplorazioni ai fini della ricerca di idrocarburi o sali potassici.

È notizia di pochi giorni fa che sul Giornale di Sicilia è stato pubblicato il bando indetto dall’ENI per i lavori di supporto alla base logistica del progetto Cassiopea (). Volete sapere dove è localizzata questa base logistica? Niente meno che in uno dei pochissimi comuni siciliani governati dal Movimento 5 stelle!!!! Pare proprio che le stelle stiano cadendo… sono arrivati ad un B&B di quarta categoria.

Il progetto dell’ENI in definitiva sta andando avanti spedito. Le rassicurazioni date dai rappresentanti locali del governo 5 stelle si sono evidentemente dimostrate inadeguate e non veritiere. Nessuna delle richieste di approfondimenti avanzate dal comitato è stata ascoltata, nessuna rassicurazione circa lo studio dello scenario di incidente rilevante. Il Ministero dello Sviluppo Economico – leggasi sempre ministero del cambiaNiente – si è limitato ad oscurare molte pagine del proprio sito dal quale era possibile per gli attivisti documentarsi. È questa la coerenza a 5 stelle; questo il rispetto per la volontà dei cittadini.

Ho fiducia nella sensibilità del Presidente Musumeci al quale sono rivolte tutte le mie istanze. E’ il momento che il governo regionale prenda posizione schierandosi apertamente contro le trivellazioni in mare ed attivando, invece, politiche di tutela del territorio. Il governo nazionale, infatti, fregandosene di Sicilia e siciliani, prova nuovamente a deturparci la costa meridionale con nuovi progetti di trivellazione off-shore che potrebbero avere conseguenze gravissime e rilevanti sull’ambiente, sullo sviluppo turistico e persino sulla salute.

Datemi una mano! Facciamo sentire la nostra voce prima che sia troppo tardi. Opponiamoci con forza. Iniziamo da subito! Iniziamo Giovedì, 30 maggio, da Licata, dove è stata organizzata una manifestazione per discutere con tutti coloro che hanno a cuore la difesa del nostro mare dall’incubo delle trivelle.

Invitiamo amici ed amministratori, a cominciare da quelli della costa meridionale della nostra bellissima isola, a partecipare, per dare seguito all’invito loro rivolto dall’Amministrazione di Licata e dare vita alla conferenza territoriale contro le trivelle.

E’ il momento di agire, non è tempo di scuse o tentennamenti.
Fermare i petrolieri è necessario, fermarli è possibile!