Psr Sicilia misura 16.6 Sostegno alle filiere per la produzione sostenibile di biomasse: Oltre 2 milioni per produrre energia dagli scarti

Trasformare e commercializzare gli scarti delle lavorazioni agricole per produrre energia. Lo prevede La sottomisura 16.6 nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020. Obiettivo: sostenere progetti di cooperazione di filiera per la fornitura di biomassa, con benefici per l’ambiente dovuti alla riduzione delle emissioni.

La sottomisura 16.6 sostiene progetti di cooperazione di filiera, sia orizzontale che verticale, volti all’ approvvigionamento sostenibile di biomasse, di esclusiva provenienza regionale, da utilizzare nella produzione di alimenti e di energia e nei processi industriali. Per biomassa si intende la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura
(comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse (Direttiva 2009/28/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009). In particolare, in linea con quanto stabilito nel D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, la biomassa è formata da:
– prodotti costituiti di materia vegetale di provenienza agricola o forestale, utilizzabili come combustibile per recuperarne il contenuto energetico;
i rifiuti seguenti:
– rifiuti vegetali derivanti da attività agricole e forestali;
– rifiuti vegetali derivanti dalle industrie alimentari di trasformazione, se l’energia termica generata e recuperata;
– rifiuti vegetali fibrosi della produzione di pasta di carta grezza e di produzione di carta dalla pasta, se sono conceneriti sul luogo di produzione e se l’energia termica generata e recuperata;
– rifiuti di sughero;
– rifiuti di legno, ad eccezione di quelli che possono contenere composti organici alogenati o metalli pesanti, ottenuti a seguito di un trattamento o di rivestimento, inclusi in particolare i rifiuti di legno di questo genere derivanti dai rifiuti edilizi e di demolizione.

L’uso di scarti e residui agricoli, forestali e del settore agroalimentare per la produzione di energia, oltre ad impattare positivamente sull’ambiente per effetto della riduzione delle emissioni, può
contribuire a contrastare l’abbandono delle aree marginali creando nuove fonti di reddito attraverso la diversificazione delle attività e la nascita di nuove imprese.

Sono ammissibili i seguenti interventi:

– studi di fattibilità volti ad analizzare l’impatto e la ricaduta nella zona interessata degli interventi previsti nel progetto di cooperazione, stesura di piani aziendali, di piani di gestione
forestale o di documenti equivalenti;
– animazione della zona interessata finalizzata al coinvolgimento del maggior numero di soggetti aderenti al partenariato, in particolare di operatori agricoli, e condivisione delle conoscenze
tra i soggetti di un determinato territorio finalizzate ad approfondimenti conoscitivi e alla condivisione e definizione di azioni coordinate necessarie per rendere fattibile il progetto collettivo; nel caso di poli, l’animazione può consistere anche nell’ organizzazione di programmi di formazione, nel collegamento in rete tra i membri e nel reclutamento di nuovi membri;
– predisposizione del progetto di cooperazione, nel quale siano dettagliate le singole azioni progettuali, tra le quali quelle volte a garantire l’approvvigionamento sostenibile di biomassa;
– costituzione del partenariato e predisposizione degli atti a ciò necessari (atto costitutivo, statuto, regolamento interno, ecc.); nel caso di poli e reti già esistenti, che intraprendono una nuova
attività, saranno ammissibili esclusivamente gli interventi connessi all’attuazione del progetto di cooperazione proposto;
– interventi immateriali necessari per l’attuazione del progetto di cooperazione.

BENEFICIARI

Imprese agricole, singole o associate, imprese del settore agroalimentare, imprese forestali, enti pubblici ed enti gestori di proprietà collettive che si presentano sotto forma di:
– gruppi di cooperazione, di seguito “GC”, ossia raggruppamenti tra operatori dei settori agricolo, agroalimentare e forestale e altri soggetti che contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi e
delle priorità della politica di sviluppo rurale, tra cui le associazioni di produttori, le cooperative e le organizzazioni interprofessionali;
– poli o reti di nuova costituzione o già esistenti che intraprendono un nuovo progetto, come stabilito all’art. 35 par. 3 del Regolamento (UE) n. 1305/2013; per “polo” si intende un raggruppamento di almeno due imprese indipendenti – start-up, piccole, medie e grandi imprese – concepito per stimolare l’attività economica promuovendo le interazioni, la condivisione
di applicazioni pratiche e lo scambio di conoscenze e competenze e contribuendo in maniera effettiva al trasferimento di conoscenze, alla creazione di reti e alla diffusione delle
informazioni tra le imprese del gruppo; il termine “rete” ha una portata più ampia, riferendosi a raggruppamenti di almeno due soggetti che possono intraprendere azioni di carattere più
generale, potendo contribuire, ad esempio, ad attivare meccanismi di disseminazione dei risultati del progetto lungo le filiere e di emulazione tra imprenditori.

 

Il bando prevede che possano partecipare imprese agricole – singole o associate –agroalimentari e forestali riunite in gruppi di cooperazione per promuovere e condividere lo scambio di competenze e di esperienze nel settore. Il sostegno finanziario è concesso in forma di contributo in conto capitale ed è pari al 100 per cento dei costi ammissibili sino a un importo massimo di 100.000 euro per beneficiario, nel caso di progetto con durata biennale, e di 50.000 euro se il progetto ha durata annuale.

Le domande di partecipazione al bando potranno essere caricate sul portale Sian di Agea dal 18 marzo al 25 giugno 2019.

La selezione dei progetti avverrà a mezzo di graduatorie a punteggio, che terranno conto, tra l’altro, dell’ampiezza dell’area interessata dalla nuova filiera, della coerenza e sostenibilità della proposta, della capacità di autosostentare l’attività

Il budget complessivamente assegnato all’intervento è pari a 2.300.000 euro

 

SCHEDA MISURA sintesi 16.6

BANDO