L’Università di Agrigento deve essere sinonimo di crescita culturale ed economica. Il suo attuale declino è preoccupante e per questo ho presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere l’intervento del Governo Regionale.
In passato, grazie all’attività portata avanti dal Consorzio universitario, il territorio agrigentino ha visto un rilancio in campo culturale ed economico. Negli ultimi anni, invece, è stata ridotta ai minimi termini l’offerta formativa e sono diminuite le iscrizioni e di conseguenza le risorse finanziarie, anche perché alcuni Comuni hanno deciso di farsi da parte ritenendo il finanziamento non più sostenibile data la scarsa attrattività accademica. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è, per me, stata la notizia che perfino il Corso di laurea in Beni Culturali e archeologici, fondamentale e strategico in una realtà dotata di un patrimonio archeologico e architettonico fra i più ricchi al mondo, verrà soppresso e spostato a Palermo. Da qui la mia decisione di interrogare il governo, chiamando in causa anche dal Rettore dell’ateneo di Palermo, per sapere se è intendimento dello stesso fermare il declino del CUPA di Agrigento, collaborare a una riorganizzazione e sostenere un rilancio economico e accademico. Sono vicino alla cittadinanza, alle amministrazioni comunali, i sindacati della Città dei Templi, i quali hanno espresso forti timori per i danni che la definitiva chiusura del Consorzio Universitario potrebbe causare.