SCIACCA (AGRIGENTO) – Mentre sale a oltre 40 il numero dei cani avvelenati ritrovati morti a Sciacca,

il presidente di Aidaa Lorenzo Croce ha firmato questa mattina una denuncia nei confronti del sindaco di Francesca Valenti. Il sindaco è stato denunciato per violazione della legge 281/91 in quanto “primo responsabile per il benessere dei randagi presenti sul territorio comunale e della loro salute ed incolumità”, per l’articolo 323 del codice penale avendo “con il suo comportamento ritardato volutamente l’emissione dell’ordinanza comunale che avvisava della presenza dei bocconi avvelenati e avendo quindi commesso abuso d’ufficio”. La denuncia sarà inviata attraverso le forze dell’ordine al Tribunale di Sciacca nella mattinata di domani lunedì 19 febbraio.

“Non ci sono parole che possano descrivere l’amarezza suscitata dalle immagini dei cani ritrovati senza vita a Sciacca. È una tristezza sincera e profonda che ci obbliga a riflettere e ad interrogarci sul grado di civiltà che noi, uomini, abbiamo raggiunto”, scrive in una nota il parlamentare regionale del Pd, Michele Catanzaro, originario di Sciacca. “Eppure – aggiunge – lo sgomento e la tristezza non possono, non devono, trascendere nella disinformazione e men che meno nella istigazione all’odio nei confronti di chi, con impegno e passione, vive e amministra i territori”. Il riferimento è agli attacchi che sono giunti sui social network all’indirizzo del sindaco di Sciacca Valenti, e in particolare al post di un dirigente regionale. “Le sconcertanti accuse, strumentali e ancor più gravi perché provenienti da un uomo delle Istituzioni, Cocina, mosse a mezzo Facebook nei confronti del popolo di Sciacca (accusato di inciviltà e ignoranza) e della sua amministrazione, rei a suo dire del carneficina di cani odierna, non possono restare senza risposta”, scrive Catanzaro prima di lanciare un appello a Musumeci, che sulla morte per avvelenamento dei cani era intervenuto con una nota di sgomento.

“Gettare accuse infamanti di ‘inciviltà e ignoranza’ nei confronti dei cittadini di Sciacca e della loro amministrazione ha solo lo scopo di istigare all’odio, cavalcando un comprensibile sentimento di amarezza e rabbia. Ritengo che alla luce di quanto accaduto il Presidente della Regione Nello Musumeci debba al più presto sollevare l’ingegnere Cocina dall’incarico di Dirigente generale del Dipartimento Acque e rifiuti a lui assegnato appena qualche mese fa“.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che proprio nei giorni scorsi ha nominato un consulente, Giovanni Giacobbe, competente in materia di randagismo e riferimento delle principali associazioni animaliste del territorio. “È un atto gravissimo di crudeltà gratuita in dispregio del mondo animale. Non è uccidendoli che si risolve il problema dei cani randagi. Per questo motivo, è necessario istituire subito all’Ars una commissione parlamentare che studi il fenomeno del randagismo e si faccia carico di trovare soluzioni concrete”, scrive Micciché, che aggiunge: “Sono dispiaciuto e indignato per gli atti intimidatori subiti dal sindaco a cui esprimo vicinanza, perché i primi cittadini oggi sono esposti nella trincea più difficile”.

“Affrontare il problema del randagismo, oggi vera e propria emergenza regionale, significa dare piena attuazione alla legge di riferimento n.15 del 2000 – spiega Giacobbe -. Insieme con le principali associazioni animaliste, che hanno il polso reale del territorio, stiamo approfondendo ogni modalità di intervento, e tentando di recepire ed accorpare tutte le istanze di questi soggetti. Sarà l’occasione per tracciare il solco di una vera e propria rivoluzione culturale animalista e realizzare, anche in materia di tutela della salute pubblica, certezza di giuste regole e di altrettanti giusti diritti”.

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