Questa mattina la buona domenica ve la do dalla bella Cefalù, rocca arabo-normanna che racchiude tutta la bellezza della Sicilia. Mi trovo qui per un’interessante iniziativa organizzata dalla Scuola Politica del Mezzogiorno alla quale daró il mio contributo quale giovane politico e parlamentare.
Mi piace sempre mettermi in gioco quando in ballo c’è il futuro della Sicilia; quando a metterci la faccia è la bella politica, quella che si fa tutti i giorni per le strade delle nostre città, dentro i bar, nelle scuole e nelle università, all’interno dei consigli comunali, nei sindacati e nelle fabbriche, a prescindere dal ruolo che si ricopre.
La politica in cui credo sa farsi civismo e riguarda ogni cittadino in ogni momento della sua vita.
Siamo una terra che merita ogni sacrificio, ogni battaglia, ogni momento di studio e impegno. Investire il tempo nello studio di proposte di legge utili ed efficaci, partecipare alle discussioni parlamentari, vigilare sulle scelte compiute dal governo sono i mezzi in possesso per ripagare la fiducia che ci è stata accordata in campagna elettorale e che vorrei rendere per 100 volte a tutti i siciliani lavorando con costanza, serietà, libertà e produttività.
Fare Politica deve essere soprattutto un gesto di servizio nei confronti della comunità, e lo dico convinto che solo l’amore e la passione possono essere alla base di un simile impegno in termini di responsabilità e pressioni.
Dobbiamo lavorare per scardinare il vecchio modo di fare politica, che faceva del clientelismo il suo cuore pulsante, che ha reso le persone prima e i politici poi schiavi delle promesse che non sono riusciti a mantenere.
Così chi fa politica oggi deve ripartire da questa esperienza, allontanarla dal proprio quotidiano (insieme alle insidie della corruzione e delle “scorciatoie”).

La politica del passato si è dimostrata una politica parolaia, incipriata e di bell’aspetto ma marcia all’interno, distante e insensibile alle istanze della gente comune, utilizzata solo quale bacino di consenso alla vigilia del voto.
Ho scelto di inaugurare un modo diverso di fare politica; ho scelto di impegnarmi per una forma di coerenza rispetto alla mia storia personale, al mio impegno universitario in difesa dei diritti degli studenti e delle giovani generazioni, per rispetto dei miei colleghi e dei tanti ragazzi che hanno fatto gruppo e con coraggio hanno deciso di restare qui.
Io credo in questa Sicilia, in questi uomini e queste donne che ogni giorno dimostrano coraggio e serietà.
Vorrei offrire una testimonianza concreta per dimostrare che, chi è ispirato da valori sani, ha tutte le carte in regola per segnare nuovi tracciati politici; per esercitare il diritto ad intraprendere un percorso politico, personale ed innovativo, che, auspico, non incontri condizionamenti, influenze e contaminazioni da parte della peggiore della politica.